Undergraund è stato un laboratorio fotografico, organizzato dal WSP di Roma, che ha impegnato me e altri fotografi per un intero anno. Il mio progetto ha il titolo di
LOST IN GRA
Ho approcciato inizialmente questo progetto con poca convinzione. Trascorro almeno due ore e mezza al giorno sul Gra, percorrendolo per dirigermi al lavoro e tornare a casa. Il mio rapporto con questo anello d’asfalto non è, di conseguenza, tra i piu’ idilliaci. Alcuni tratti sono da me percorsi in velocità. In altri, invece, mi ritrovo in ingorghi che sembrano non aver mai una fine. In questi momenti di stasi il mio sguardo vaga alla scoperta di ciò che circonda il Raccordo anulare. Ho scoperto un paesaggio variegato e sospeso tra assenza e presenza umana, pieno di vuoti riempiti quasi a forza, di desideri di cambiamento in bilico tra passato e presente e tra abbandono e cura.
Ho tentato di riportare il mio sguardo, alcune volte concentrato altre distratto e stanco, nelle mie fotografie utilizzando una antica tecnica come il foro stenopeico su un mezzo moderno come una macchina digitale. Alchimia che ripropone, in me che scatto e nell’osservatore, i contrasti prima citati. Il risultato sono immagini sospese, volutamente ambigue ma che impongono una osservazione lenta e meditata che si contrappone all’idea del Gra come “autostrada urbana a scorrimento veloce”, l’ennesimo contrasto.